In Italia, la coltivazione della lattuga ha un’estensione di circa 18.400 ettari in pieno campo, e di circa 1.200 ettari in serra.
Le rese e gli asporti sono nettamente inferiori per le produzioni invernali, soprattutto per il fosforo. Alcuni autori segnalano la carenza in fosforo come uno dei principali problemi per le colture in terreni freddi.
Ruolo e apporto dei nutrienti
Azoto
Bisogna fare molta attenzione agli eccessi di azoto, sia minerali che organici. Essi favoriscono gli attacchi fungini e ritardano la maturazione del cespo. Attenzione agli accumuli di nitrati nel prodotto.
Fosforo
E’ dimostrato che in terreni freddi si possono manifestare delle carenze. In coltura protetta la lattuga approfitta molto bene del fosforo residuo della coltura precedente per cui l’apporto di questo elemento non è così indispensabile.
Potassio
I fabbisogni di potassio sono maggiori in inverno piuttosto che nei periodi con la lunghezza del giorno in crescita o a giorno lungo. Alcuni autori sostengono che si ha un rapporto K/N pari a 4 in inverno e pari a 3 in primavera. Inoltre sembra che questo rapporto abbia un’influenza sulla necrosi marginale. Nei terreni con scarsa disponibilità di potassio, o in coltura invernale risulta positiva un applicazione di nitrato di potassio mediante fertirrigazione, prima che cominci a chiudere il cespo.
Magnesio
La coltivazione della lattuga non ha particolari problemi a riguardo del magnesio, a condizione che il terreno ne sia normalmente dotato e che la concimazione potassica non sia troppo elevata.
Calcio
Un aumento del contenuto in calcio accresce la resistenza.
Microelementi
La lattuga è sensibile alle carenze in boro, in molibdeno, in zinco ed in rame. Per prevenire queste carenze, apportare regolarmente dei fertilizzanti contenenti microelementi.
Tecnica di coltivazione
Coltura in pieno campo: (Le indicazioni riportate di seguito si considerano per un terreno normalmente dotato).
Per l’azoto ed il potassio, il periodo di più intensa asportazione coincide con la differenziazione dell’apice caulinare e con il periodo di maggiore produzione. L’impiego di fertilizzanti organici è sempre consigliabile. E’ stato accertato che il calcio migliora la serbevolezza dei cespi, ed il magnesio ne migliora la colorazione. Nel caso di coltivazione invernale si raccomanda di aumentare la dose di nutrienti a causa del maggior dilavamento e delle basse temperature. E’ buona regola apportare la maggior parte del fosforo e del potassio prima dell’impianto, e frazionare più possibile l’apporto azotato. La fertirrigazione o concimazione liquida si conferma la pratica più interessante per facilitare il frazionamento dell’azoto. Per quanto riguarda la semina, è possibile vedere questa guida su come coltivare la lattuga su Coltivazione.net.
Coltura in ambiente protetto: (Le indicazioni riportate di seguito si considerano per un terreno normalmente dotato).
Oltre alle considerazioni gia fatte per la coltivazione in pieno campo, per la coltura in serra, le cure colturali saranno più attente, specialmente per quanto riguarda l’irrigazione e la concimazione in copertura. Questa dovrà essere un po’ più ricca, tenendo presente che la lattuga non sopporta la salinità.
E’ buona norma applicare i fertilizzanti con la fertirrigazione, con turni frequenti, sottoforma di soluzione nutritiva alla concentrazione dell’1,5-1,8 per mille.
L’irrigazione è uno degli strumenti essenziali per ottenere una produzione abbondante e di buona qualità. E’ importante mantenere un costante grado d’umidità nel terreno, senza mai provocare ristagni d’acqua.
In generale si considera un consumo di acqua pari a 2.000-3.000 mc/ha. La lattuga non tollera acque con salinità superiore a 2,0-2,2 mS/cm.
Il sistema d’irrigazione può essere a pioggia, preferendo in ogni caso la microirrigazione e la fertirrigazione.