Una canoa gonfiabile correttamente conservata dura anni, mantiene le saldature integre, resta elastica nelle camere d’aria e non si riempie di microcrepe che poi diventano perdite. La fase di rimessaggio è il proseguimento naturale dell’uscita in acqua: se fai bene le cose quando rientri, riduci quasi a zero problemi come muffe, odori, valvole che trasudano e PVC o Hypalon che si incollano su pieghe troppo strette. Pensala come a un piccolo rituale che protegge il materiale, salvaguarda gli incollaggi e ti fa ritrovare l’imbarcazione pronta alla stagione successiva.
Indice
- 1 Pulizia dopo ogni uscita: la base di tutto
- 2 Asciugatura completa: nemica di muffe e cattivi odori
- 3 Protezione dai raggi UV e dai residui salini
- 4 Pressione durante il rimessaggio: né gonfia né schiacciata
- 5 Come piegarla senza traumatizzare i materiali
- 6 Sacca di stivaggio: traspirante e pulita
- 7 Ambiente di rimessaggio: temperatura, umidità e parassiti
- 8 Valvole, guarnizioni e accessori: piccoli gesti che evitano grandi problemi
- 9 Soste brevi tra una pagaiata e l’altra: cosa fare in pochi minuti
- 10 Check di inizio stagione: rientrare in acqua senza intoppi
- 11 Errori comuni da evitare
Pulizia dopo ogni uscita: la base di tutto
Prima di riporla, la canoa va sciacquata con acqua dolce, soprattutto se hai navigato in mare o in laguna. Il sale è igroscopico e richiama umidità, favorendo corrosione sulle parti metalliche e irrigidendo tessuti e cinghie. La sabbia, invisibile tra i teli, si comporta come carta abrasiva ogni volta che pieghi. Un getto moderato e una spugna morbida bastano; i detergenti devono essere neutri e specifici per gomma o PVC, perché solventi aggressivi asciugano il materiale e rovinano le stampe. Le incrostazioni tenaci vicino alle valvole e sui rinforzi di chiglia cedono se lasci agire per qualche minuto l’acqua dolce prima di passare la spugna. Anche paglioli, sedute e pinne smontabili meritano lo stesso trattamento, così non riporti in sacca sabbia o sali che poi migrano sulle camere.
Asciugatura completa: nemica di muffe e cattivi odori
L’asciugatura non deve essere frettolosa. Lasciala gonfia o semigonfia, all’ombra e in luogo ventilato, finché la superficie è completamente asciutta al tatto anche nelle cuciture e sotto le cinghie. Il sole diretto accelera ma stressa il materiale: meglio evitare raggi UV prolungati in questa fase e sfruttare l’aria. Quando all’esterno sembra asciutta, capovolgila per far uscire eventuale acqua intrappolata nelle pieghe della chiglia o tra i paglioli. Un asciugamano in microfibra passato sui punti nascosti riduce i tempi senza maltrattare la superficie.
Protezione dai raggi UV e dai residui salini
Dopo una stagione o quando noti la superficie opaca, un protettivo anti-UV formulato per gomma e PVC aiuta a mantenere elasticità e colore. Va steso su materiale pulito e asciutto, con panno morbido e senza esagerare: lo scopo è creare un film sottile che rallenti l’invecchiamento, non rendere scivolosa la presa. Evita spray a base di petrolio o siliconi non specifici, perché possono migrare nelle giunzioni incollate e indebolirle nel tempo. Se navighi spesso in mare, questo passaggio di protezione fa la differenza tra un tessuto che resta “vivo” e uno che diventa rigido e screpolato.
Pressione durante il rimessaggio: né gonfia né schiacciata
Riporre la canoa completamente gonfia mette a lungo le camere sotto pressione e le valvole in trazione, mentre lasciarla sgonfiata di colpo e piegata stretta segna le pieghe e stressa gli incollaggi. L’ideale è sgonfiare fino a farla diventare morbida al tatto, spingendo via l’aria con le mani senza arrotolare come un tappeto da palestra. Se hai spazio, conservarla distesa e semigonfia è l’opzione migliore per mesi di pausa, magari appoggiata su superfici pulite e non abrasive. In appartamento o in cantina, dove lo spazio è poco, va bene piegarla con criterio, ma serve attenzione al modo in cui lo fai.
Come piegarla senza traumatizzare i materiali
Le pieghe devono essere ampie e diverse ogni stagione. Parti dalla prua e dalla poppa ripiegando verso il centro in modo morbido, evita di schiacciare le valvole e distribuisci le sovrapposizioni per non creare uno spessore “a mattonella”. Se il fondo è drop-stitch, arrotola più che piegare, perché la struttura interna predilige curvature dolci. Un velo sottilissimo di talco tecnico, solo se il produttore lo consente, aiuta a ridurre l’adesione tra facce interne in clima caldo. Inserisci tra gli strati un telo pulito o una sacca in tessuto traspirante, così eventuali microumidità non si trasformano in chiazze scure.
Sacca di stivaggio: traspirante e pulita
La sacca ideale non è ermetica. Un tessuto che respira evita condensa e odori. Prima di infilare la canoa, assicurati che la borsa sia asciutta e priva di sabbia; basta un passaggio di aspirapolvere e una spazzola morbida. Non comprimere con cinghie al limite per “farla stare”: la compressione forte crea pieghe permanenti e, a lungo andare, segni lucidi sulla superficie. Se devi impilare sacche, non mettere pesi importanti sopra, perché il carico continuo schiaccia raccordi e rinforzi.
Ambiente di rimessaggio: temperatura, umidità e parassiti
Un locale fresco, asciutto e buio è l’alleato migliore. Lontano dal pavimento, sopra una pedana o una mensola, si riducono i rischi di condensa e di piccoli allagamenti. Temperature estreme accorciano la vita dei materiali: in estate un sottotetto può superare di molto i limiti consigliati e in inverno un garage molto freddo rende il PVC più fragile alle pieghe. Una bustina di essiccante nella sacca aiuta a catturare l’umidità residua, ma ricorda di sostituirla a ogni stagione. Se il deposito è in campagna, proteggi da roditori e insetti riponendo accessori profumati di cibo altrove e sigillando eventuali punti di accesso al locale.
Valvole, guarnizioni e accessori: piccoli gesti che evitano grandi problemi
Prima di riporla, ispeziona le valvole. Un filo di sporcizia sul battente può causare microperdite al rientro. Una pulizia leggera con cotton fioc umido e un controllo visivo delle guarnizioni evita sorprese. Le cerniere delle sacche e i rail delle pinne gradiscono un velo di lubrificante nautico compatibile con gomma e plastica, mai grassi petroliferi che gonfiano gli elastomeri. Le cime e le maniglie vanno risciacquate e asciugate, perché assorbono sale e trattenengono umidità più a lungo del telo principale. Anche pagaie, pompa e kit riparazioni meritano posto pulito e asciutto, in modo da non reintrodurre sporco quando riaprirai tutto.
Soste brevi tra una pagaiata e l’altra: cosa fare in pochi minuti
Se la pausa è di pochi giorni, non serve un rituale completo, ma alcune attenzioni fanno la differenza. Un rapido risciacquo, qualche minuto all’ombra per asciugatura superficiale e una sgonfiata parziale riducono gli stress. Evita di lasciarla gonfia al sole su un’auto o in giardino: l’aria si espande, la pressione sale e le giunzioni soffrono. Se deve restare in auto, coprila con un telo chiaro e abbassa leggermente la pressione per compensare gli aumenti termici.
Check di inizio stagione: rientrare in acqua senza intoppi
Prima della prima uscita, dedicati a un controllo sereno. Gonfia a pressione nominale, ascolta eventuali sibili vicino alle valvole e alle giunzioni, spruzza acqua saponata sui punti sospetti e osserva se si formano bollicine. Esamina cuciture, rinforzi del fondo e punti di abrasione; se trovi segni, pianifica una piccola riparazione preventiva con patch e colla del kit originale, seguendo i tempi di asciugatura consigliati. Rimonta pinne, sedute e paglioli verificando che le clip facciano presa piena, così non dovrai perdere tempo in riva.
Errori comuni da evitare
La fretta è il peggior nemico. Riporre umida “tanto asciugherà in sacca” porta quasi sempre a odori e aloni. Piegare sempre allo stesso modo scava cerniere nella gomma che diventano crepe. Usare detersivi domestici aggressivi toglie la patina protettiva e rende la superficie appiccicosa o troppo secca. Lasciare la canoa in sole diretto per ore pensando di “disinfettare” accelera l’invecchiamento. Dimenticare sabbia nella sacca è come inserire carta vetrata tra gli strati. Ogni volta che eviti uno di questi errori, guadagni una stagione di vita utile.