La coltivazione del finocchio in Italia ha un’estensione di circa 19.000 ettari in pieno campo.
Indice
Generalità
Il finocchio preferisce terreni fertili e profondi, ben drenati, ricchi in sostanza organica e ben dotati in elementi nutritivi per poter sviluppare un apparato radicale forte e ben approfondito. Sono da evitare i ristagni di acqua ed i terreni troppo sciolti. Preferisce i terreni con una reazione attorno alla neutralità, pH 5,8-6,9. Il finocchio è sensibile all’irrigazione, in particolare nel momento della formazione del grumolo o pomo, al fine di evitare l’emissione dell’infiorescenza. Resiste bene alla salinità ed è tollerante alle carenze in boro e magnesio.
Asporti e fabbisogno di nutrienti
Il finocchio in coltivazione estiva, per un ciclo di circa 120 giorni asporta elevate quantità di azoto e potassio.
In tabella 1 sono riportate le asportazioni suddivise per le differenti produzioni di materia verde.
In un ordinamento colturale prevalentemente orticolo, le foglie e le radici restano sul terreno e vengono interrate con le successive lavorazioni. In tal caso gli asprti devono considerare solo i valori della produzione di grumoli.
Ruolo e apporto dei nutrienti
Considerando le asportazioni di cui sopra, riportiamo in tabella 2 gli apporti di nutrienti per soddisfare il fabbisogno nutritivo di una coltura di ciclo classico.
Tecnica di coltivazione
Coltura in pieno campo: (Le indicazioni riportate di seguito si considerano per un terreno normalmente dotato).
Il Finocchio si avvantaggia di concimazioni complete, perché è una specie abbastanza esigente in azoto, fosforo, potassio e calcio. La quantità di elementi da apportare con la concimazione è in funzione tra l’altro sia della dotazione del terreno, sia degli asporti, sia delle perdite che avvengono per cause diverse.
Un giusto apporto di azoto è determinante per la produzione, con relativo aumento delle rese. Attenzione agli eccessi che, possono portare ad accumuli di nitrati nel prodotto. Le concimazioni azotate in copertura vanno compiute in modo frazionato, dopo il diradamento e dopo l’affrancamento della coltura trapiantata e alla rincalzatura. Nelle prove di concimazione è risultato maggiormente efficace il nitrato ammonico rispetto all’urea.
Il finocchio è sensibile alla carenza che si manifesta con sviluppo ridotto e fogliame clorotico.
Il finocchio è una pianta con esigenze irrigue elevate. Occorre evitare sbalzi nel tenore idrico del terreno in tutte le fasi colturali, dalla nascita in poi. Gli sbalzi d’irrigazione determinano una veloce salita a seme e la formazione di grumoli piatti, di piccola dimensione e spaccati. La produzione totale è fortemente influenzata dall’equilibrio idrico del terreno. Il volume irriguo stagionale dipende dall’andamento meteorico; in alcune annate può raggiungere i 4.000 mc/ha.
L’irrigazione può essere fatta anche con sistemi ad aspersione, di recente si impiegano sempre più frequentemente dei sistemi di microaspersione come la distribuzione goccia a goccia.
Come conservare i finocchi dopo la raccolta
Conservare i finocchi dopo la raccolta richiede alcune precauzioni per mantenerli freschi e croccanti il più a lungo possibile. Ecco alcuni consigli utili su come conservare i finocchi dopo averli raccolti:
Pulizia: Dopo aver raccolto i finocchi, rimuovere eventuali residui di terra o detriti. Tuttavia, evitare di lavarli fino a quando non siete pronti a utilizzarli, poiché l’umidità può accelerare il deterioramento.
Rimozione delle foglie: Se i finocchi hanno ancora le foglie attaccate, rimuoverle delicatamente, poiché possono sottrarre umidità al bulbo. Le foglie possono essere conservate separatamente e utilizzate per insaporire zuppe, stufati o altre ricette.
Conservazione in frigorifero: Per conservare i finocchi in frigorifero, avvolgerli singolarmente in un foglio di carta da cucina o in un panno umido per mantenere l’umidità e proteggerli dall’aria secca del frigorifero. In alternativa, potete conservarli in un sacchetto di plastica forato o in un contenitore di plastica con coperchio, lasciando un’apertura per permettere la circolazione dell’aria. Riporre i finocchi nel cassetto per frutta e verdura del frigorifero, dove la temperatura è leggermente più alta e l’umidità è controllata.
Durata: Se conservati correttamente in frigorifero, i finocchi freschi possono durare fino a 1-2 settimane. Tuttavia, è consigliabile utilizzarli il prima possibile per godere al massimo del loro sapore e della loro consistenza.
Congelamento: Se desiderate conservare i finocchi per un periodo più lungo, è possibile congelarli. Per fare ciò, lavate e tagliate i finocchi in pezzi più piccoli, quindi sbollentateli in acqua bollente per 2-3 minuti. Raffreddate i finocchi rapidamente immergendoli in acqua fredda con ghiaccio, scolateli e asciugateli con un panno pulito. Infine, congelate i finocchi in sacchetti per congelatore o contenitori ermetici, separando i pezzi con carta da forno o pellicola per evitare che si attacchino tra loro. I finocchi congelati si conservano per circa 6-8 mesi.
Ricordate che la qualità del finocchio si deteriora con il tempo, quindi è sempre meglio utilizzarlo il prima possibile dopo la raccolta. Seguendo questi consigli, potrete conservare i finocchi e godere del loro sapore e della loro croccantezza per un periodo di tempo più lungo